Cosa sono le soft skill e perché sono importanti per il lavoro

Le soft skill sono competenze del tutto personali, che fanno capo a capacità non necessariamente tecniche; parliamo di inclinazioni naturali, come marche caratteriali, ma possono anche configurarsi come competenze professionali trasversali, a completamento del proprio profilo. Un esempio sono le digital skills, specialmente le soft skills!

Ma davvero un’attitudine personale può essere importante quanto le competenze tecniche professionali?

Oggi sì; anzi, per distinguersi davvero nel mondo del lavoro di questo secolo è necessario possederle. Inoltre dimostrare di avere queste capacità, ad esempio, durante un colloquio di lavoro può fare la differenza rispetto ad altri possibili candidati. Mettete quindi per un attimo da parte tutte le vostre abilità professionali, e sviluppate il pensiero laterale!

Il dinamismo sul lavoro è importante; ogni giorno siamo chiamati a risolvere problemi, e la creatività con cui ci approcciamo ad essi serve per inquadrare le situazioni da un altro punto di vista, magari non convenzionale. Ecco che parliamo del cosiddetto problem solving, forse una delle soft skills fra le più ricercate dai recruiters. 

Viviamo un’epoca di profonde trasformazioni, prima fra tutte di tipo digitale, in cui quotidianamente dobbiamo gestire difficoltà di ogni livello.

Trovare una soluzione anche alternativa a volte è una vera sfida, ed è qui che entrano in gioco la capacità di adattamento, sia ai tempi storici che alle situazioni, e soprattutto la capacità d’innovazione: tutte qualità davvero appetibili per un’azienda.

Quali sono le soft skills?

Oltre il problem solving, quali sono le altre attitudini che rientrano a pieno titolo fra le soft skills? Se vi è capitato di leggere recentemente qualche job description, potreste essere incappati nella famosa gestione dello stress.

Fronteggiare situazioni di crisi sul lavoro è sempre stressante; se pensiamo, ad esempio, a quanto un’azienda possa vivere con estrema attenzione il momento del lancio di un nuovo prodotto, seguirne l’andamento sul mercato, star dietro alle campagne di pubblicità assicurandosi siano performanti. In quei momenti in cui ci sembra di non riuscire a tenere tutto sotto controllo dovrebbe venirci in soccorso la nostra capacità di gestire lo stress. Facile a dirsi, e in realtà nemmeno così impossibile, ma come?

La pianificazione è la chiave! Soprattutto se si lavora in gruppo, è importante organizzare il lavoro di ciascuno, darsi una tempistica da rispettare scrupolosamente e assicurarsi di raggiungere almeno gli obiettivi minimi stabiliti.

A chi dice che trova più comodo lavorare da solo, rispondiamo che oggi un’altra soft skills super apprezzata è proprio la capacità di lavorare in gruppo.

Anche questo è frutto della digital transformation in Italia: si lavora prevalentemente su progetti su cui ciascuno offre il proprio contributo professionale, ma è anche vero al contempo che va ad inanellarsi in un programma composito, e la collaborazione fra le parti è indispensabile. Da questo punto di vista ci può venire incontro anche la tecnologia. Sono infatti sempre di più le PMI che implementano al loro interno un software gestionale per aziende per ottimizzare la gestione delle persone e ridurre i costi.

E se tutto è in continua trasformazione, fra le soft skills primeggerà anche la capacità di mantenersi costantemente aggiornati; non date mai per scontato di padroneggiare un settore, piuttosto siate voraci di novità e restate sempre sul pezzo.

Le soft skills si possono apprendere?

Le soft skills sono attitudini personali, ma c’è chi sostiene si possano insegnare e quindi apprendere. Diciamo pure che la questione resta un po’ borderline: infatti, è possibile fornire strumenti e metodologie per apprendere queste tipologie di competenze. 

Proviamo con il problem solving. Sapevate che esiste un piano di lavoro che consta di 4 step fondamentali

  • Definizione del problema. È una fase delicata: prendiamo consapevolezza che qualcosa non torna, al punto sentire il bisogno di metterlo su carta e dargli finalmente un nome. Si tratta di un momento cruciale, in cui possiamo analizzare anche la gravità del problema stesso, che in molti casi significa davvero scavare a fondo e portare alla luce questioni irrisolte del passato (o magari risolte male)
  • Proporre soluzioni. Ecco che scatta il pensiero creativo. Nel passaggio successivo, mettiamo sul tavolo possibili soluzioni ma non prima di aver provato a guardare le situazioni con occhi diversi. E forse è proprio qui che viene fuori la predisposizione naturale verso questa particolare soft skills, ma è altrettanto vero che seguire un metodo può aiutarci moltissimo nello sviluppo.
  • Validazione soluzioni. Anche l’idea potenzialmente più interessante va validata. Se la creatività come soft skills è indispensabile in situazioni di emergenza, certo da sola non basta se non matcha con esigenze reali. 
  • Realizzazione pratica. Abbiamo capito cosa fare, ok; adesso… facciamolo! Non è sempre semplice, infatti un piano di attuazione deve essere seguito in ogni singola parte affinché si realizzi correttamente, e in azienda solitamente è competenza del project manager.

Perché le soft skill sono importanti per il lavoro?

In fase di valutazione, I recruiters danno molto peso alle attitudini personali- relazionali del candidato. Durante un colloquio di lavoro prendono in considerazione non solo le competenze professionali, frutto di formazione ed esperienza, ma anche il modo in cui ci si approccerebbe al lavoro da svolgere.

Il nostro consiglio? Inserite le soft skills in maniera strategica nel CV, e se non sapete come, vi consigliamo di leggere il nostro articolo sui i 5 errori da non commettere quando si scrive un curriculum vitae.

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Informazioni su Roberta Fabozzi

In principio, c’era una forte passione per il giornalismo. Poi si è espansa al mondo della comunicazione, e iI passo verso il marketing è stato breve. Oggi, il mio mondo è il Content Marketing (e i gatti).
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