Partita iva e ritenuta d’acconto: le differenze

Nel vasto scenario delle attività professionali in Italia, emerge una netta distinzione tra le prestazioni erogate tramite Partita IVA e quelle gestite con la Ritenuta d’Acconto. In questo confronto tra due approcci fiscali differenti, esploreremo le differenze sostanziali tra attività aziendali e prestazioni occasionali.

Partita IVA: il cuore delle attività aziendali

La Partita IVA, o Partita Identificativa di Impresa, costituisce il fondamento delle attività aziendali e professionali continuative.

L’obbligo di aprire una Partita IVA non è legato a una specifica soglia di guadagni superati, ma piuttosto alla natura dell’attività svolta. Questa decisione è basata su due criteri chiave:

1. Continuità nell’attività:

L’apertura della Partita IVA diventa obbligatoria quando l’attività viene svolta in modo continuativo. Ciò implica che le azioni intraprese non siano occasionali o sporadiche, ma abbiano una certa regolarità o cadenza nel tempo. L’elemento della continuità si evidenzia attraverso la costanza e l’organizzazione nell’esercizio dell’attività, indicando un impegno sistematico e regolare.

2. Carattere professionale dell’attività:

Un altro criterio cruciale è il carattere professionale dell’attività svolta. L’obbligo di aprire una Partita IVA si manifesta quando l’attività rappresenta il tuo lavoro principale o almeno una parte significativa del tuo reddito complessivo. In altre parole, se l’attività svolta costituisce la tua principale fonte di reddito o è condotta in modo professionale, si configura l’obbligo di aprire una Partita IVA.

Ci sono inoltre alcune attività richiedono l’apertura immediata della Partita IVA, escludendo la possibilità di essere svolte in modo occasionale. Queste includono:

  1. Lavori con iscrizione ad Albi professionali:

Professioni che richiedono l’iscrizione a un albo, come ad esempio quelle degli architetti, ingegneri o medici, impongono l’apertura della Partita IVA. L’iscrizione o l’abilitazione alla pratica lavorativa caratterizza l’attività come di tipo professionale, comportando l’obbligo di avviare la Partita IVA.

  1. E-commerce:

L’apertura di un negozio online con accessibilità 24 ore su 24 implica un carattere continuativo dell’attività commerciale. In questo contesto, la presenza costante del negozio online determina l’obbligo di aprire la Partita IVA, poiché l’attività è considerata di tipo continuativo.

  1. Attività promosse o pubblicizzate:

Le attività promosse o pubblicizzate, specialmente quando l’obiettivo è intercettare nuovi potenziali clienti, sono riconosciute come professionali. La promozione stessa suggerisce un impegno continuativo nell’acquisizione di clientela, rendendo necessaria l’apertura della Partita IVA.

Ritenuta d’Acconto: occasionalità e semplicità fiscale

La Ritenuta d’Acconto, al contrario, rappresenta uno strumento pensato per gestire prestazioni occasionali, saltuarie e non abituali. In questo contesto, chi eroga una prestazione occasionalmente è esentato dall’apertura di una Partita IVA. Vediamo ora le caratteristiche principali della Ritenuta d’Acconto:

Prestazioni occasionali

La ritenuta d’acconto si applica solo e soltanto a prestazioni occasionali, come consulenze sporadiche o collaborazioni saltuarie, non assimilabili al lavoro dipendente.

Obbligo della ritenuta

Il soggetto che eroga la prestazione è tenuto a praticare una ritenuta del 20% sul totale lordo percepito dal beneficiario. Questa ritenuta rappresenta un obbligo fiscale stabilito per legge che viene trattenuta direttamente dal cliente che dovrà poi versarla entro il 16 del mese successivo tramite modello F24 all’agenzia delle entrate. La ritenuta invece non si applica se il cliente è straniero, un privato o una partita iva in regime forfettario.

Limite esenzione

Fino a un reddito annuo di 5000 non è necessario pagare la gestione separata INPS. Superata questa soglia, se si rispettano i requisiti di occasionalità della prestazione, si può continuare a operare in questo regime versando però i contributi previdenziali, pari al 33,72%.

Partita IVA o Ritenuta, cosa conviene?

Se la tua attività prevede una collaborazione protratta nel tempo, anche solo per un giorno al mese per tutti i mesi dell’anno, l’apertura della Partita IVA diventa un inevitabile passo da compiere. Tralasciando i casi in cui quindi non è possibile scegliere, in tutti gli altri casi è necessario fare una valutazione accurata di pro e contro. Superati i 5.000 euro di compensi annui, la Partita IVA con regime forfettario potrebbe offrirti vantaggi a livello fiscale e contributivo e la possibilità di accedere a forme di sostegno al reddito in caso di perdita dell’occupazione. Al di sotto di questa soglia, invece, la prestazione occasionale conserva i suoi vantaggi, come la riduzione degli adempimenti burocratici e i costi inferiori al di sotto dei 5.000 euro annui.
Prima di intraprendere qualsiasi attività, è consigliabile consultare un professionista del settore fiscale per valutare la necessità di aprire la Partita IVA in base alle specifiche caratteristiche dell’attività.

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