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La lettera di presentazione è uno strumento fondamentale nella ricerca di lavoro: se è ben scritta, infatti, può aiutare il candidato a farsi notare fra i tantissimi altri cv che i selezionatori ricevono per una medesima posizione.
È importante, però, non commettere sbagli nella sua redazione per evitare che si riveli un’arma a doppio taglio. Ecco, quindi, i cinque errori da evitare..
Evitare troppi giri di parole
Una lettera di presentazione troppo lunga non vi farà ottenere il lavoro dei vostri sogni ma raggiungerà solo l’obiettivo di essere cestinata. I recruiter, infatti, ricevono ogni giorni migliaia di candidature e possono dedicare solo pochi secondi ad ognuna di esse: una lettera troppo lunga irrita e distoglie l’attenzione di chi la deve leggere.
Il numero ottimale di parole che deve contenere una buona lettera di presentazione è 300: un numero minore rischia di non farvi esprimere al meglio le vostre competenze, maggiore annoia. Per restare entro questo numero, dunque, è necessario concentrarsi sulle cose più importanti da dire cercando di rispondere idealmente a tre domande: quale lavoro vorreste fare, quali sono le vostre competenze in relazione alla posizione per cui vi candidate, perché l’azienda dovrebbe scegliere proprio voi. Evitante, infine, inutili giri di parole e siate diretti e chiari nei concetti da esprimere.
Professionali sì ma mai troppo formali
Una lettera di presentazione deve colpire l’attenzione e la curiosità di chi la legge, per questo il consiglio è quello di non essere mai troppo formali nella sua redazione ma avendo l’accortezza di non scivolare in uno stile troppo freddo.
Un accorgimento che fa sempre effetto è quello di indirizzare la mail alla persona che si occupa delle risorse umane, se si riesce ad individuare il nome, perché questo consente di attirare l’attenzione di chi legge la lettera di presentazione.
Il consiglio è quello di essere spontanei, di evitare un linguaggio arcaico e obsoleto che dà la sensazione di una lettera copiata e riprodotta all’infinito. Meglio un linguaggio meno formale, che metta in risalto la personalità di chi scrive, che sia in grado di creare empatia con chi legge. Poche frasi ma ben scritte, sincere e personalizzate riusciranno a colpire l’attenzione del cv che spenderà pochi minuti del suo prezioso tempo per aprire il cv e verificare se le vostre competenze rispecchiano le necessità dell’azienda.
Non sminuire le proprie competenze ma senza esagerare (o mentire)
Una lettera di presentazione deve essere un modo per mettere in luce le proprie caratteristiche, competenze ed esperienze professionale ma anche per far capire all’azienda che il vostro profilo è quello più adatto rispetto alla ricerca in corso.
Quindi assolutamente vietato sminuire le proprie competenze o mantenere un profilo basso così come è caldamente sconsigliato fare appello al buon cuore del selezionatore perché siete disoccupati da troppo tempo.
Al tempo stesso, però, meglio non mentire sulle esperienze di lavoro fatte o sulle competenze possedute: gonfiare il cv mi permetterà anche di ottenere un colloquio ma al momento del faccia a faccia con il selezionatore il castello di bugie crollerà e invece di raggiungere l’agognato contratto avrete fatto solo una brutta figura. In particolare inutile mentire soprattutto sulle conoscenze linguistiche: nei colloqui può sempre scappare una domanda in inglese che smaschererà immediatamente chi ha millantato conoscenze da madrelingua inesistenti.
Lettera di presentazione: mai utilizzare un modello standard
Uno degli errori più comuni che si commettono con le lettere di presentazione è quello di utilizzare un modello standard indipendentemente dal tipo di annuncio al quale si risponde. Si tratta di un errore enorme che vi porterà automaticamente ad essere scartati dai selezionatori.
Perché un’azienda dovrebbe assumervi quando non dimostrate nemmeno quel minimo di interesse richiesto per personalizzare la lettera di presentazione?
Piuttosto che inviare un format generico e standard, meglio non mandarla proprio. Invece deve essere curata e dettagliata.
Un consiglio è quello di studiare bene l’azienda prima di scrivere la lettera di presentazione, così da dimostrare nel testo che si conosce bene l’azienda e che siete davvero interessati a far parte dell’organizzazione. Tra l’altro questa analisi dell’azienda vi risulterà particolarmente utile nel caso la candidatura dovesse andare a buon fine con un colloquio durante il quale dimostrare di conoscere il brand e di aderire alla sua organizzazione del lavoro sono elementi fondamentali per sperare di riuscire a catturare l’interesse del selezionatore. Vale la pena, dunque, di spendere un po’ di tempo per realizzare una lettera personalizzata.
Lettera di presentazione: Eliminare il superfluo
Già è stato detto che la presentazione deve essere sintetica e deve contenere una breve presentazione del proprio profilo. Un suggerimento importante che si lega a questo discorso è quello di evitare di allungare il testo con elementi e informazioni che sicuramente non interessano al selezionatore.
Se, ad esempio, l’annuncio di lavoro è rivolto a laureati in economia e commercio che abbiano avuto precedenti esperienze come contabile con l’utilizzo di gestionali aziendali, inutile dilungarsi raccontando di quando facevate il cameriere per mantenervi agli studi o dell’esperienza in Erasmus che avete fatto in Spagna.
L’annuncio di lavoro deve essere il tema da sviluppare e le caratteristiche ideali richieste devono essere le micro-aree che illustrerete all’interno del vostro testo. Per lo stesso motivo si può evitare di raccontare di aver fatto il liceo classico o scientifico oppure di un master che non è attinente con le esperienze richieste per la posizione aperta in azienda.
C’è poi un ulteriore consiglio che sembrerebbe scontato ma in realtà non lo è. Il testo va sempre controllato con estrema cura per evitare refusi o, peggio ancora, errori di grammatica. Ricordate sempre che la lettera di presentazione è il vostro biglietto da visita e che i selezionatori si faranno una prima idea del vostro profilo proprio dalla sua lettura. In quei 30 secondi che vi concederanno per la lettura della lettera vi giocherete, quindi, la possibilità di un colloquio.