Maternità anticipata: cos’è e come richiedere il congedo

Ci sono casi in cui una dipendente che sta per intraprendere una gravidanza può fare richiesta, per legge, della cosiddetta “maternità anticipata” che le permette di non andare al lavoro per i primi mesi di gravidanza. 

Questa possibilità vale per tutte le donne in gravidanza o ci devono essere condizioni particolari? In questo articolo cerchiamo di capire come funziona e come fare richiesta di congedo anticipato.

Quando è possibile andare in maternità anticipata?

Partiamo subito dal dire che questa possibilità non vale per tutti i casi. Ci sono circostanze, come ad esempio le gravidanze a rischio, in cui una futura madre ha diritto a fare richiesta per legge. Questo perché la legislazione stabilisce che ci sono delle problematiche che si devono affrontare e che potrebbero compromettere sia la salute del bambino che della partoriente.

Un’altra circostanza prevista per legge potrebbe riguardare quelle donne in stato di gravidanza che, per lavoro, svolgono mansioni pesanti o rischiose che potrebbero ad esempio causare problemi al nascituro sia nell’immediato che in futuro.

In questi casi si può richiedere un anticipo della maternità e astenersi dal posto di lavoro durante i primi mesi di gravidanza anche prima dei termini previsti dalla legge.  

Quali sono i lavori considerati a rischio per la gravidanza?

Nei casi di gravidanza a rischio il datore di lavoro deve verificare se la propria dipendente è in grado di svolgere le normali mansioni previste dal suo contratto di lavoro. In ogni caso ci sono una serie di lavori considerati a rischio per le donne in gravidanza. Facciamo alcuni esempi:

  • tipologie di lavoro che espongono a sostanze chimiche o biologiche dannose (a contatto o respirando) .
  • lavori che presuppongono il sollevamento di pesi per molte ore o svolti in posizioni molto scomode soprattutto per le donne in stato di gravidanza.
  • tipi di lavoro che vengono effettuati in un clima sfavorevole a causa delle temperature eccessive in cui è svolto l’intero arco della giornata lavorativa.

Chi decide se sono a rischio gravidanza?

Come abbiamo detto l’anticipo della maternità prevede una sospensione della propria attività lavorativa prima dei limiti stabiliti dalla legge. Questa decisione può essere presa sia dall’ispettorato del lavoro del territorio che dall’ASL locale.

Se a prendere la decisione è l‘ispettorato del lavoro allora ci troviamo in una situazione di gravidanza a rischio o per complicazioni personali o perché le condizioni ambientali di lavoro possono risultare dannose. Si tratta di casi in cui si stabilisce che la tipologia di lavoro è pericolosa, faticosa o presenta fattori di rischio ambientali per la persona e il nascituro.

Ci sono altri casi in cui invece è la stessa lavoratrice a fare domanda all’ASL perchè ci sono problemi di salute o malattie che stanno complicando la gravidanza. In questi casi l’ASL a cui si è fatto domanda ha sette giorni di tempo per rispondere e, in caso negativo, deve comunicare alla lavoratrice i motivi . In caso di rifiuto della richiesta si hanno poi ancora 10 giorni per presentare nuovamente la domanda inserendo ulteriori analisi del caso, documenti e referti che possano convincere l’ASL a cambiare idea. 

Come è evidente questo processo a volte può essere complicato e potrebbe causare attriti con il proprio datore di lavoro anche dopo questo periodo. Infatti, purtroppo sempre più spesso ci si trova di fronte a casi di mobbing dopo la maternità in cui si presentano situazioni di forte pressione per le donne che rientrano sul posto di lavoro. Per questo motivo è importante presentare con precisione tutti i documenti necessari agli uffici di competenza e parlare con il proprio datore di lavoro per chiarire bene la propria situazione.

Da quando decorre il congedo

In caso di accettazione della domanda ci sarà da stabilire l’inizio del congedo vero e proprio.

Nel caso in cui questa data venga decisa dall’ASL verranno presi in considerazione i documenti presentati in fase di richiesta (come ad esempio i referti medici) per stabilire l’inizio del congedo.

Nel caso in cui invece sia l’Ispettorato del lavoro a stabilire l’inizio della maternità anticipata ci sono casi in cui l’astensione dal lavoro è immediata quando l’azienda dove lavora la dipendente dichiara che non è in grado di svolgere più le mansioni previste dal contratto.

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