Le conseguenze dello smart working: vantaggi e svantaggi

Gli eventi degli ultimi mesi ci hanno “costretto” ad affrontare molte problematiche legate al lavoro da remoto. Nonostante questo è evidente che lo smart working sia un’opportunità lavorativa che in futuro si diffonderà ancora di più.

Questo passaggio, naturalmente, è legato anche all’avvento delle nuove tecnologie. Infatti già da qualche anno si comincia a parlare più spesso di lavoro da casa e anche delle differenze tra smart working e telelavoro.

Date queste premesse possiamo tirare le prime somme, valutando quali sono le conseguenze del lavoro da casa analizzando il rapporto fra i vantaggi e gli svantaggi dello smartworking. Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro, e lo smart working non fa eccezione. A tal proposito, nel corso degli ultimi mesi, sono stati pubblicati numerosi studi che hanno analizzato l’evoluzione futura del mondo del lavoro.

Uno dei più interessanti è sicuramente quello condotto da Lenovo intitolato “Technology and the Evolving World of Work” dove sono stati intervistati oltre 2.000 lavoratori di tutto il mondo e da cui sono emersi dati molto interessanti.

Da una parte si mettono in luce gli aspetti positivi dello smart working, con la maggioranza concorde a normalizzarla anche per il futuro. Dall’altra parte, però, emergono anche alcuni aspetti negativi del lavoro da remoto che andrebbero analizzati più nel dettaglio.

Quali sono i vantaggi dello smart working?

Partiamo dalle buone notizie, e analizziamo quali sono i vantaggi che lo smart working assicura sia per il benessere dei lavoratori che per le aziende.

– Produttività ed efficienza

Molti lavoratori in smart working sono più concentrati e rendono meglio in termini di efficienza; ecco perché molte aziende prevedono d’integrare in pianta stabile lo smart working. 

Questa maggiore produttività è flessibilità è anche un vantaggio per l’assistenza clienti; il percorso aziendale si snellisce, rendendo l’azienda stessa maggiormente performante. 

– Riduzione dei costi

In futuro molti uffici potrebbero rimanere vuoti e quindi lo smart working potrebbe consentire ad alcune aziende una riduzione significativa dei costi.

Pensate a quanto si potrebbe risparmiare in spese di gestione e manutenzione dei luoghi di lavoro, soprattutto nel caso di aziende che non ne sono proprietarie.

E d’altra parte, anche per i lavoratori il lavoro da casa equivale ad una riduzione delle spese per gli spostamenti “casa – lavoro”. 

– Flessibilità

Ecco l’aspetto dello smart working che più ci piace: la flessibilità, altrimenti detta la possibilità da parte del lavoratore di gestire in autonomia il proprio tempo di lavoro. Da quando lavoriamo su task e progetti, diamo molta più importanza alla qualità del tempo impiegato per svolgere un determinato lavoro, piuttosto che alla quantità che ne è servito. 

Tutto questo fa rima con orari flessibili, che rendono il lavoratore assolutamente indipendente ma efficiente, soprattutto in virtù di un nuovo equilibrio fra il lavoro e la vita privata, in quanto tutto diventa schedulabile sulla base delle proprie esigenze. 

La flessibilità può essere anche molto utile per le aziende. Garantire la possibilità di lavoro da remoto potrebbe essere molto efficace per trattenere i collaboratori migliori.

Quali sono gli svantaggi dello smart working?

Accanto a tutti i vantaggi che abbiamo finora elencato, lo smart working si porta dietro inevitabilmente anche delle problematiche che dovrebbero essere valutate. Vediamo quali sono.

– Salute

Dal punto di vista sociale molti studi hanno dimostrato che lo smart working può compromettere la nostra capacità relazionale.

Uno di questi studi intitolato “Flexible ways of working are here to stay” è stato promosso da Microsoft e condotto su 15 paesi europei compresa L’Italia.

In questa analisi vengono presi in considerazione i cambiamenti che comporta del lavoro da casa, sulle dinamiche lavorative. Pensiamo ad un ambiente lavorativo in cui per raggiungere certi obiettivi si deve lavorare in team. Lo smart working riduce la possibilità di socializzare e quindi di condividere esperienze, idee e informazioni che, in molti casi, sono essenziali per il processo di crescita di un’azienda.

Dal punto di vista fisico, invece, lo smart working, per sua natura, ci induce a restare più tempo chiusi in casa; addio all’attività fisica, alla luce (vitale per una buona scorta di vitamina D) e benvenuta pigrizia e vita in pigiama. 

– Squilibrio fra vita privata e vita lavorativa

Una delle difficoltà maggiormente riscontrate è quella di riuscire a concepire la propria casa anche come un ambiente lavorativo.

Questo è un punto nevralgico, in quanto il confine fra la flessibilità di orari propria dello smart working e l’annullamento della differenza con la vita privata è molto labile. Un fattore che può portare a due conseguenze:

  1. Da una parte non avere mai la possibilità di staccare
  2. Dall’altra, al contrario, non concepire il proprio spazio domestico come ambiente di lavoro con conseguente difficoltà ad mantenere gli stessi standard qualitativi che si avevano in ufficio.

In un mondo ideale esistono naturalmente varie soluzioni per ovviare a questi due problemi che, in tempi normali, dovrebbero essere implementate se si vuole parlare davvero di “smart working”.

Prima di tutto le aziende potrebbero creare, in casa dei dipendenti, postazioni dedicate al lavoro in modo da poter separare, anche a livello psciologico, l’ambiente lavorativo da quello casalingo.

Inoltre per organizzare meglio il lavoro i dipendenti dovrebbero lavorare per obiettivi con scadenze e report costanti. In ogni caso per realizzare tutto questo c’è bisogno di collaborazione e fiducia da entrambe le parti.

– Economia mondiale

Passiamo ora alle conseguenze più generali legate alla collettività. Come abbiamo detto lo smart working, ovviamente, ci farebbe passare più tempo a casa rispetto a prima con conseguenze significative per diversi settori.

Pensiamo a tutte quelle attività che si basano proprio sul fatto che le persone siano “costrette” a stare fuori casa, o a spostarsi, per motivi lavorativi. Hotel, Ristoranti e Caffè (indicati spesso con l’acronimo Ho.Re.Ca) potrebbero, da un giorno all’altro, perdere gran parte della loro clientela abituale con previsioni di perdita che ammontano a circa il 40% sul fatturato.

Un altro esempio riguarda il settore immobiliare che, a causa della “scomparsa” degli uffici, ha abbassato di circa il 30% il mercato immobiliare per il settore business.

Anche il settore dei trasporti sicuramente avrebbe delle perdite insieme a molti altri settori che non abbiamo nominato. Sono tutte valutazioni di cui bisogna tenere conto nell’ordine di un’economia mondiale.

Per ogni progresso fatto in una direzione c’è una parte della società che, involontariamente, ne paga le conseguenze.

Smart working: possibili scenari futuri

Sembrerebbe che le conseguenze dello smart working assomiglino più ad uno scenario apocalittico, ma le previsioni parlano veramente di un futuro così nero?

Sì e no.

Dal punto di vista individuale, nella maggior parte dei casi, si tratta di una questione di organizzazione e collaborazione. Riuscire a calibrare i nostri obblighi lavorativi senza dimenticare l’importanza di ritagliarsi del tempo per rilassarsi, restare in contatto con gli amici, fare attività fisica o altro.

Molte aziende però si sono accorte di queste problematiche e in futuro si potrebbero trovare soluzioni intermedie in grado di dare maggiore flessibilità alle persone garantendo però alle aziende produttività e innovazione.

Dal punto di vista economico invece la situazione è più preoccupante, in quanto molti settori non sono ancora pronti ad affrontare un cambiamento di questo genere con danni concreti che, in futuro, saremo destinati ad affrontare.

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Informazioni su Roberta Fabozzi

In principio, c’era una forte passione per il giornalismo. Poi si è espansa al mondo della comunicazione, e iI passo verso il marketing è stato breve. Oggi, il mio mondo è il Content Marketing (e i gatti).
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