Quali saranno i lavori del futuro

L’85% delle professioni del 2030 non è ancora stato inventato. Facciamo un tuffo del passato, a 20 anni fa. Chi avrebbe mai pensato che un giorno ci sarebbe stato l’influencer, lo youtuber, il fashion designer.

Tutti lavori nati negli ultimi anni. Alla stessa maniera proviamo a pensare al futuro.

Quali saranno i nuovi impieghi che ci garantiranno il lavoro o quali saranno i lavori per arrotondare lo stipendio ?

Vediamoli da vicino

Social seller

Che lavoro fa?

Mantiene una rete di relazioni (clienti, potenziali clienti, partner, ecc.) tramite i social network, per scopi commerciali. Essendo sollevato dalle ripetitive telefonate di prospezione, il social seller stringe rapporti speciali con questi interlocutori.

Grazie ai social network, contestualizza ogni connessione, riflette sulle notizie del suo potenziale cliente, pone domande e approfondisce le possibili esigenze che potrebbero portare a una vendita. Gli algoritmi gli consentono di qualificare il grado di appetito di un potenziale cliente analizzando le sue interazioni.

E quando è il momento giusto, il social seller contatta direttamente il potenziale cliente. Quindi non si tratta di rifugiarsi solo dietro uno schermo per essere efficienti. Il social seller deve anche stabilire e mantenere i contatti nella vita reale.

Le competenze richieste?

Ovviamente conosce le regole base della professione di venditore ma deve anche padroneggiare perfettamente l’uso dei social network. In particolare sapere come animare la comunità, aumentare il pubblico, ecc. Il tutto senza addormentarsi su questi allori perché sui social tutto cambia molto velocemente. Quindi saper anticipare il futuro.

Questo lavoro è idoneo per

Le forze di vendita ovviamente, ma anche i professionisti delle risorse umane o specialisti della direzione digitale. Insomma, per le funzioni direttamente legate al mondo esterno: clienti, fornitori, partner, ecc.

Analista dei dati

Che lavoro fa?

Il suo ruolo è quello di porre il problema giusto da risolvere utilizzando l’ analisi dei dati (sia che si tratti di spiegare un comportamento o di prevedere una performance o un’azione con un intervallo di confidenza accettabile) e di interpretare i risultati in modo utile. È il garante dell’assenza di bias negli algoritmi. Le sue conclusioni devono portare a un piano d’azione concreto ed efficace.

Le competenze richieste?

Nessuna scelta: deve avere esperienza in strategia aziendale, statistica / modellistica / econometria e know-how tecnologico. A questo si aggiungono le capacità di comunicazione. In particolare per divulgare il più possibile l’argomento ad altri interlocutori meno tecnofili come il management generale. A questo proposito, deve essere persistente perché influenzare una strategia aziendale può richiedere molto, molto tempo.

Questo lavoro è idoneo per

Statistici, data miner, capi CRM, insomma tutti i dirigenti che si occupano di tanti dati e della loro analisi.

Neuro-manager o brain manager

Che lavoro fa?

Fa crescere i suoi team affidandosi alle neuroscienze o più precisamente alla plasticità neuronale. La sfida è fare un uso migliore delle particolarità del cervello umano per far avanzare efficacemente un’organizzazione o un team.

Le competenze richieste?

Meglio essere uno psicologo per essere un buon neuro-manager. D’altra parte, la formazione nelle applicazioni pratiche delle neuroscienze è essenziale .Ciò include la comprensione delle basi della biologia e della chimica del cervello, nonché della psicologia, al fine di identificare l’attivazione e il ruolo delle emozioni in un processo. L’area: finanza, marketing, ecc.

Questo lavoro è idoneo per

Tutti i manager. Sia che tu debba supervisionare uno stagista o migliaia di persone.

Ethical hacker, il nuovo consulente per la sicurezza informatica

Che lavoro fa?

È semplice (beh, per così dire), deve combattere il crimine informatico. Per fare questo, scoprirà come funzionano una macchina e un programma, i suoi difetti, i suoi punti deboli e troverà soluzioni per affrontare le intrusioni. Il tutto nell’ottica di rafforzare i sistemi di protezione e quindi ridurre il rischio di attacchi esterni.

Le competenze richieste?

Essere solo un genio del computer non è abbastanza. E’ sempre un passo avanti rispetto agli hacker dannosi. Ciò implica mantenere costantemente la propria competenza tecnica e agilità intellettuale per entrare in sistemi esperti . Deve inoltre avere una conoscenza approfondita dell’attività dell’azienda per sapere cosa proteggere in via prioritaria, il tutto nel rispetto della legge e dell’etica.

Questo lavoro è idoneo per

I geek, i giocatori e altri hacker di computer che hanno deciso di essere leali.

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