Green Jobs: quali sono le professioni più richieste?

In futuro i concetti legati alla sostenibilità ambientale saranno sempre più al centro del mercato del lavoro e per questo motivo i lavori green rappresentano una grande opportunità occupazionale. Vediamo quali sono i più importanti.

Viviamo in un ecosistema che è ancora molto legato allo sfruttamento di fonti energetiche inquinanti (come carbone e petrolio) e che presta poca attenzione alla salvaguardia della natura e degli ambienti che sono intorno a noi.

I cambiamenti climatici che ci aspettano ci pongono di fronte a delle scelte di sostenibilità ambientale che devono essere attuate da qui a pochi anni. In questo contesto i Green Jobs sono un’importante opportunità da cogliere sia per le aziende che per le persone che vorranno investire nelle competenze green.

Vediamo nel dettaglio quali sono i “lavori green” del futuro e quali sono i settori che verranno coinvolti maggiormente dalla transizione.

Definizione di Green Jobs

Partiamo prima di tutto cercando di inquadrare con esattezza cosa si intende per “Green Jobs”. Anche se il termine sembra recente, in realtà la definizione ufficiale risale al 2008 ed è inserita nel report annuale che l’UNEP (United Nations Environment Programme) pubblicò in quell’anno “Green Jobs: Towards Sustainable Work in a Low-Carbon World

Questo termine viene usato in generale per definire le professioni che contribuiscono alla sostenibilità ambientale aiutando a:

  • Preservare o riqualificare l’ambiente. 
  • Attuare politiche di prevenzione e controllo sui potenziali rischi.

Queste “professioni green” si possono trovare in diversi settori lavorativi come agricoltura, edilizia, energia, ma questi sono solo i primi attori ad essere coinvolti.

In futuro molti aspetti legati alla “Green Economy” faranno parte della vita di tutti noi e, anche nelle aziende, ci sarà un maggiore attenzione agli impatti ambientali dovuti ai processi produttivi.

Lavori green del futuro: i 10 più ricercati

Energy Manager

Gli Energy Manager sono tecnici specializzati responsabili della conservazione e dell’uso razionale dell’energia. Si tratta di una figura nata in America negli anni ‘80 dopo la grave crisi petrolifera che colpì il paese in quegli anni e che, nel tempo, si è evoluta fino ad arrivare ai giorni nostri. 

Oggi rappresenta un profilo professionale di fondamentale importanza che si occupa di: 

  • gestione dell’energia;
  • ottimizzazione delle risorse; 
  • riduzione dei costi energetici;
  • traghettare le aziende verso lo sviluppo di strategie energetiche sostenibili.

Consulente ambientale

In questo caso parliamo di un tecnico specializzato in materie ambientali che si occupa di tutti gli aspetti di tutela dell’ambiente. Il raggio d’azione di questa figura è piuttosto ampio e può comprendere:

  • La riduzione del consumo di materie prime;
  • Il miglioramento in termini di efficienza energetica;
  • La gestione dei rifiuti;
  • La conversione verso energie rinnovabili;
  • La valutazione dei rischi di impatto ambientale.

Per tutti gli aspetti appena citati il consulente ambientale si occupa anche di tutto quello che riguarda il disbrigo delle pratiche e la gestione dei documenti in base alle normative vigenti.

Green Marketer

Negli ultimi anni il processo decisionale dei consumatori è cambiato e molti prestano maggiore attenzione alle aziende che affrontano tematiche sulla sostenibilità e sull’ecologia. Esiste una maggiore condapevolezza circa i problemi ambientali che ci circondano e le imprese si sono adattate di conseguenza.

Oggi le strategie di marketing aziendale devono affrontare pubblicamente temi come il riscaldamento globale o la deforestazione e per questo motivo è importante avere all’interno dell’organizzazione un esperto che sia in grado di capire che cosa influenza il processo decisionale del consumatore.

È in questo ambito che emerge il bisogno di una figura specializzata, relativamente nuova, che deve possedere competenze trasversali. Rispetto alla figura dell’addetto marketing tradizionale, il Green Marketer, si occupa di comunicare all’esterno tutte quelle informazioni, o decisioni, che l’azienda ha preso in ambito ambientale anche per quanto riguarda i processi produttivi.

Green IT 

Il termine fa riferimento ad una branca dell’informatica che si occupa di essere ecologicamente sostenibile. In poche parole con green computing o informatico verde si intende un modo di progettare e realizzare dei sistemi informatici che abbiano il minor impatto ambientale possibile.

  • trovare il modo di massimizzare l’efficienza energetica durante tutto l’arco di vita di un prodotto (ad esempio un computer, un server, una rete di comunicazione, ecc)
  • promuovere il concetto di riciclo dei componenti anche utilizzando quelli che vengono definiti come “scarti di fabbrica”.

Questo tipo di figura nasce a metà degli anni ‘80 ma negli ultimi anni è sempre più richiesta in quanto anche le imprese e i governi hanno inserito come priorità le tematiche che riguardano l’ambiente e l’efficienza energetica.

Green designer

In questo caso il design si spinge oltre fino ad abbracciare le tematiche sostenibili cercando di creare oggetti e ambienti che siano immersi nell’ecosistema in cui viviamo. Il green designer si occupa di progettare prodotti e soluzioni che siano rispettose della natura che ci circonda tramite l’utilizzo di materiali eco sostenibili, anche di scarto. 

Alla base quindi di questa visione ci sono alcune scelte che, già oggi, possono influenzare la realizzazione di un prodotto:

  • L’utilizzo di materiali più eco-friendly che siano più facilmente biodegradabili (anche per quanto riguarda l’imballaggio) e che possano essere quindi più in armonia con il mondo che ci circonda;
  • Una progettazione creativa pensata per chi utilizzerà i prodotti tenendo conto non solo dell’estetica ma anche dei principi base di ergonomia e sicurezza.
  • La riduzione degli sprechi utilizzando anche materiali riciclati.

La figura del Green Designer, al momento, sembra più attenta alle esigenze attuali e cerca quindi di trovare soluzioni per ridurre l’impatto ambientale a breve termine.

Eco Designer

A differenza del green designer la cui visione è più legata al presente, alla base dell’Eco design (o progettazione ecosostenibile) c’è un modello economico più legato ad una visione a lungo termine che, in futuro, coinvolgerà anche la sfera sociale ed economica della nostra società.

In questo modello la base di partenza è rinnovare l’intero ciclo di produzione e realizzazione di un prodotto coinvolgendo tutti gli aspetti del processo 

  1. ideazione;
  2. progettazione;
  3. realizzazione;
  4. vendita sul mercato;
  5. smaltimento del prodotto.

Nel panorama della progettazione quindi la figura dell’Eco Designer diventa fondamentale per quelle industrie che desiderano cambiare prima di tutto il loro approccio produttivo.

In questo caso l’obiettivo è diminuire le emissioni a lungo termine rinnovando tutte le fasi di produzione e ottenendo, in questo modo, una riduzione dell’impatto ambientale sull’intero ecosistema.

Ingegnere energetico

Nell’ambito odierno uno dei maggiori problemi che dovremo affrontare riguarda la questione energetica in relazione allo sfruttamento delle risorse naturali del nostro pianeta (carbone e petrolio in primis).

Nei prossimi decenni sarà fondamentale sviluppare nuovi sistemi per ottenere energia (ad esempio con l’idrogeno) che non comportino conseguenze per il mondo che ci circonda.

Questo settore è quindi molto rilevante e l’obiettivo dell’ingegneria energetica sarà proprio quello di progettare sistemi e impianti che siano in grado di ottimizzare l’uso dell’energia sia in ambito industriale che civile.

L’ingegnere energetico quindi, si occupa principalmente di questi aspetti:

  • cercare nuovi sistemi e metodi di produrre energia anche attraverso fonti rinnovabili;
  • limitare o ridurre l’impatto negativo sull’ambiente;
  • promuovere il risparmio energetico.

Contadino urbano

Fino a questo momento abbiamo visto per lo più lavori incentrati sulla tecnologia applicata alla sostenibilità ma il futuro dei Green Jobs è molto legato anche all’agricoltura e alla sua possibile applicazione in contesti urbani.

Il concetto di “agricoltura urbana” (o “agricoltura verticale”) si basa principalmente sullo sfruttare, per la coltivazione, tetti, terrazzi o piccoli appezzamenti di terra presenti nelle nostre città ed è legata anche alla figura dei “Contadini Urbani”. 

Questa figura professionale, nel prossimo futuro, sarà fondamentale:

  • per rifornire la nostra catena alimentare di prodotti a km 0;
  • per educare e/o insegnare alle persone a condurre un tipo di vita più sostenibile.

Questo nuovo sistema di concepire l’agricoltura nelle nostre città porterà una serie di vantaggi sia in termini di risparmio energetico (anche nei trasporti delle materie prime) che in termini di ecosistema e biodiversità urbana.

Chimico ambientale

Si tratta di una figura molto richiesta già al giorno d’oggi e che si occupa di analizzare le conseguenze che gli interventi umani hanno avuto sull’aria, sull’acqua o nel sottosuolo.

In questo ambito il chimico ambientale si occupa di:

  • prevenzione e controllo sulla manutenzione degli impianti;
  • ricerca di materiali biocompatibili che non abbiano conseguenze sulla natura;
  • tutela ambientale;
  • smaltimento dei rifiuti industriali.

Esperto in bioedilizia

In questo settore le opportunità di crescita in futuro saranno enormi se si pensa anche solo alle ristrutturazioni e alle riqualificazioni che saranno necessarie per rendere le città sempre più efficienti dal punto di vista energetico sia in ambito industriale che civile.

Oltre alle ristrutturazione, la bioedilizia, si occupa di progettare e realizzare i nuovi edifici seguendo una logica di sostenibilità che parte dalla selezione dei materiali fino ad arrivare alla costruzione di un microclima interno che possa garantire una perfetta sintonia tra ambiente e essere umano per evitare la cosiddetta sindrome dell’edificio malato (Sick building syndrome). 

Questa patologia si manifesta quando le persone all’interno di un edificio presentano alcuni sintomi (soprattutto cutanei) che scompaiono nel momento in cui escono. Questi disturbi possono essere causati:

  • da problemi ai vari sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento;
  • dai materiali che sono stati usati nella costruzione dell’edificio che, nel corso degli anni, si possono essere deteriorati fino a causare muffe o altre sostanze nocive;
  • da problemi di ricircolo che non permettono un ricambio di aria adeguato.

Come si può facilmente intuire progettare un palazzo, o riqualificarlo, seguendo queste logiche può fare le differenza per le persone che vivono, o lavorano, in quell’edificio.

In questo contesto la consulenza di un esperto in bioedilizia diventa fondamentale e può interessare anche altre figure fondamentali come:

  • l’operaio edile green;
  • l’esperto di installazione di impianti fotovoltaici;
  • l’installatore di impianti di condizionamento a basso impatto ambientale.

Le opportunità in Italia

Secondo i dati di una ricerca svolta dalla fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere, (Green Italy 2021 –  Un’economia a misura d’uomo per il futuro dell’Europa) le aziende italiane da anni investono in questi settori. Vediamo alcuni numeri per farci un’idea delle potenzialità:

  • In 5 anni (dal 2016 al 2020) sono oltre 441.000 le aziende che hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green.
  • Gli investimenti hanno interessato tutto il territorio italiano, da nord a sud, in particolare Lombardia, Campania, Veneto e Piemonte.
  • Si stima che nel periodo 2021 – 2025 circa il 38% delle professioni richiederanno competenze green di alto livello.

In questo contesto i fondi europei stanziati saranno un plus che spingerà le aziende verso investimenti green che daranno una nuova spinta al processo di transizione ecologica del nostro sistema produttivo. 

I professionisti green saranno quindi fondamentali per la crescita del paese perché saranno le figure più ricercate da enti e aziende che vorranno implementare al loro interno strategie ecosostenibili.

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