Differenze tra ferie e permessi: come funzionano?

Accanto all’importo che indica lo stipendio netto percepito sono sempre indicati i permessi e le ferie maturate, quelle già godute ed il saldo rimanente. Se stai leggendo questa guida è perché il funzionamento dei valori espressi in busta paga non è così semplice come potrebbe sembrare per cui, qui di seguito, ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere e ti aiuteremo a capire le differenze tra ferie e permessi.

Ferie: come si maturano e come funzionano?

Ferie e permessi sono due delle più importanti voci della busta paga di un lavoratore. Sono diritti previsti dal CCNL, ovvero dal contratto collettivo nazionale di lavoro a cui il lavoratore fa riferimento sia in ambito pubblico che privato. Permessi e ferie sono ore e giorni per i quali il lavoratore percepisce un regolare stipendio pur non lavorando e ovviamente si maturano…lavorando. In pratica ogni mese di lavoro corrisponde ad un equivalente di ore e permessi che troverai sempre indicati in busta paga.

Il numero di ferie maturate è sempre stabilito dal Contratto Collettivo Nazionale di categoria. Il Decreto legge 66 del 2003, in ogni caso, stabilisce che la durata minima delle ferie retribuite per ogni lavoratore sia di 26 giorni all’anno. Quindi ogni dipendente ha diritto ad almeno 26 giorni di ferie obbligatori per Legge. I giorni di ferie vengono maturati dal momento dell’assunzione del lavoratore in azienda e, quindi, dal suo primo giorno di lavoro. 

Per calcolare quanti giorni di ferie si maturano in un mese non dovrai far altro che dividere quelli previsti dal tuo contratto lavorativo per il numero di mesi lavorati. Quanto al funzionamento occorre sapere che se il lavoratore dovesse richiederlo il datore di lavoro è tenuto a concedere due settimane di ferie consecutive. Le restanti due devono essere godute entro i 18 mesi successivi al termine dell’anno di maturazione. Se un lavoratore dovesse ammalarsi durante le ferie il computo verrà interrotto.

Cosa succede se il lavoratore non gode le ferie?

Per poter godere delle ferie non servirà altro che prendere accordi chiari con il datore di lavoro. Se non dovessero esserci punti di incontro, tuttavia, prevarranno sempre le esigenze del datore di lavoro. Lo stesso è tenuto a controllare l’effettivo godimento delle ferie dei dipendenti che, quando non godute, vanno a sommarsi all’anno lavorativo successivo. Le ferie non godute non corrispondono ad indennità sostitutive e, in caso di cessazione del rapporto, queste comportano sanzioni amministrative per il datore di lavoro. Nello specifico queste ammontano da 100 a 4500 euro per inadempienze compiute nei confronti del singolo lavoratore o rispetto a più di dieci lavoratori.

ROL ed ex festività

Ora vediamo alcune differenze tra ferie e permessi e precisamente, nel caso dei permessi retribuiti per i lavoratori dipendenti. In particolare ci parliamo dei cosiddetti ROL (Riduzione Orario Lavorativo). Sono permessi simili alle ferie e costituiscono diritti spettanti ai lavoratori a contratto determinato ed indeterminato con giornata lavorativa full time, ovvero di otto ore. 

Non tutti i lavoratori hanno diritto ai ROL perché questo dipende dal tipo di assunzione. Per esempio i dipendenti assunti dopo il febbraio 2011 hanno diritto al 50% delle ore in ROL dopo due anni dall’assunzione. Il 100% si raggiunge dopo 4 anni dalla regolare assunzione. 

La maturazione dei permessi lavorativi funziona esattamente come le ferie ed è stabilita anch’essa dal Contratto collettivo nazionale di categoria. In pratica la distinzione avviene rispetto ad aziende con più o meno dipendenti e al tipo di settore in cui queste operano. 

Il godimento dei permessi, ovviamente, deve essere concordato con il datore di lavoro e, come per le ferie, in caso di mancato accordo prevarranno sempre le esigenze di quest’ultimo sul lavoratore. La scadenza dei permessi ROL è definita dal contratto, motivo per cui le ore non godute possono essere monetizzate dal lavoratore. Difatti questo verrà ricompensato attraverso l’erogazione di un corrispettivo in denaro in busta paga e, di norma, il datore di lavoro salda le ore non godute di ROL mese per mese.

Rivediamo brevemente le differenze tra ferie e permessi

Entrambi sono diritti dei lavoratori pur caratterizzandosi con delle diversità che riguardano scadenza, fruizione e maturazione per malattia.

Riassumiamo alcune delle differenze tra ferie e permessi più evidenti:

  • La scadenza delle ferie non godute va a sommarsi sull’anno successivo e si possono monetizzare solo in caso di risoluzione del rapporto lavorativo. I ROL, invece, si monetizzano in qualsiasi momento qualora non fossero goduti. Tuttavia nel pubblico impiego permessi e ferie non si possono monetizzare in alcun caso, motivo per cui devono essere sempre utilizzati dal lavoratore. 
  • In caso di malattia il lavoratore continua a maturare ferie senza differenze. Per i permessi, invece, il conteggio delle ore maturate si blocca e ricomincia al termine della malattia. Per evitare controversie il datore di lavoro deve essere correttamente informato o coadiuvato da un consulente preparato. 
  • Lo stesso vale per le modalità di fruizione che distingue le ferie maturate a giorni e i permessi maturati a ore. Il datore di lavoro deve vigilare sempre su questo aspetto stabilendo di volta in volta se cumulare le ore di permesso in giornata di ferie e in quali modalità accordarle.

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